Sono vivamente grato a Lei e alla Giuria del Premio di questo alto riconoscimento, particolarmente significativo in tempi angosciosi in cui assistiamo impotenti allo strazio inaudito del patrimonio artistico di Paesi a me carissimi, come la Siria e l’Iraq. E’ con grande piacere e riconoscenza che accetto senz’altro la Vostra generosa decisione e La prego di estendere ai membri della Giuria i sensi della mia gratitudine.
Per precedenti impegni relativi a manifestazioni internazionali connesse proprio alla drammatica situazione del patrimonio culturale nel Vicino Oriente con la presenza di autorità dell’Unesco io non sarò a Roma il 30 ottobre e quindi è con vivissimo rammarico che devo comunicarLe che non potrò essere in Campidoglio per la consegna del Premio. Mi dispiace moltissimo di questa sovrapposizione di impegni e ho chiesto alla Collega ed amica Vanna Biga, membro della nostra Missione ad Ebla da molti anni, di voler essere così gentile di presenziare lei alla manifestazione e di ritirare il Premio al mio posto.
Naturalmente potremo avere un’occasione nel prossimo futuro di incontrarci direttamente ed eventualmente di organizzare un’iniziativa relativa all’archeologia della Siria e alla protezione del patrimonio culturale di quello sfortunato ed amatissimo Paese, in cui ho passato cinquanta anni di ricerche di straordinaria soddisfazione in un’atmosfera di collaborazione che ha rari paragoni nel mondo dell’archeologia.
RinnovandoLe l’espressione della mia più sincera gratitudine, Le invio i miei più cordiali saluti,
Paolo Matthiae
(Roma, 10 ottobre 2015)
* *Paolo Matthiae è Professore Emerito alla Sapienza Università di Roma e Socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei.