21 Novembre 2022 Comunicato PECC
Rendiamo pubblico, con voluto prolungato silenzio, avendo sperato in un sia pur tardivo ripensamento da parte del protagonista di questo fattaccio, che
Direzione dei Musei Capitolini nonché Sovrintendenza, guidati dalla medesima persona, Claudio Parisi Presicce, hanno ostato, bloccato la solerte e gentile concessione della fruizione della Sala Pietro da Cortona da parte dell’Amministrazione Capitolina, nella persona dell’Assessore alla Cultura, che aveva altresì concesso pure il Patrocinio.
Ricordiamo che la storia del Premio, di rilevanza internazionale, è stata direttamente legata per un trentennio alla Sala Pietro da Cortona, Sala in cui furono firmati i Trattati di Roma, assieme alla Protomoteca.
Oramai, non basterebbero più le scuse, quanto le più umili richieste di PERDONO. Perché richiesta di perdono e da parte di chi? Da parte dell’attore che con così tanta immotivata protervia ha voluto imporre, sfoggiando ben coscienti speciose, contraddittorie e ridicole motivazioni, per non dire scandalose, il divieto: nessuna fruizione della Sala. Il perché mai rimane un mistero.
Atteggiamento, decisione che manifestano indifferente e aperta noncuranza, se non derisione e disprezzo degli interlocutori richiedenti e in pari tempo dell’appellato rispetto della norma. Senza tema di rivelare una rinnovata singolare species di arroganza con il fare ricorso a una pratica di discrezionalità che sembra totalmente infusa di arbitrio.
Le Autorità capitoline, nazionali e europee, il mondo della cultura, la stampa, i cittadini possono subito farsi una fondata opinione, se non un nitido giudizio, della gravità del fattaccio, leggendo direttamente il messaggio inviato dal funzionario preposto, che rispecchia quasi in toto quello del 2019, voluto e forse scritto da Claudio Parisi Presicce:
<< Gentilissimo,
come anticipato per le vie brevi, si rilevano molte criticità in ordine all’utilizzo della Sala
Pietro da Cortona per l’iniziativa in oggetto.
La Sala, con i suoi prestigiosi capolavori di pittura barocca, è infatti parte dell’ampio e
articolato percorso dei Musei Capitolini ed è quindi necessario limitarne l’utilizzo al fine di
consentire la completa fruizione da parte dei visitatori. Il Codice dei Beni Culturali (d. lgs.
n. 42/2004 e s.m.i.) prevede che i beni culturali possano essere concessi per finalità
compatibili con la loro destinazione culturale, a condizione che sia garantita la fruizione
pubblica del bene.
Pur consapevoli dell’importanza dell’occasione di incontro, essa si discosta dalla vocazione
prettamente culturale degli spazi museali.
Ringraziamo per la cortese comprensione e inviamo i nostri migliori saluti.
Marco Polizzy Carbonelli
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Direzione Musei archeologici e storico-artistici
Ufficio Eventi, Gestione Servizi Museali, Risorse Umane
Via delle Tre Pile, 1 Roma
tel. 06 67102785 >>
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“….i beni culturali possano essere concessi per finalità
compatibili con la loro destinazione culturale, a condizione che sia garantita la fruizione
pubblica del bene….Pur consapevoli dell’importanza dell’occasione di incontro, essa si discosta dalla vocazione
prettamente culturale degli spazi museali.”
Come si può ostentare la mistificazione a tal punto?
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Campidoglio, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori
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