12 Febbraio 2021 Fonti stampa: varie
Agenzie e organi di stampa amplificano a livello internazionale il ritrovamento dei resti dell’archeologo Khaled el Assad, sgozzato e decapitato il 18 agosto 2015 dai terroristi politici del molto opaco ISIS, impositori di un esclusivismo islamico avente finalità di strategia indirette per realizzare una radicale destabilizzazione dell’ecumene eufrasico e/o per giustificarne una non meno distruttiva lotta contraria.
La clamorosa uccisione avvenne nel contesto delle distruzioni perpetrate sia a Palmira, mirabile sopravvivenza dell’età romano-imperiale, che in altri centri archeologici d’importanza mondiale dell’Afghanistan, dell’Iraq e della stessa Siria, compresi il museo di Baghdad e i siti della regione curda.
Khaled el Assad, archeologo responsabile di Palmira, fu vittima sacrificale ideale per i registi di queste operazioni criminali contro le inermi popolazioni civili e contro i siti di primaria importanza della storia antica e del patrimonio culturale dell’umanità.
A Khaled el Assad era stato attribuito il Premio Europeo Capo Circeo “alla memoria” nell’Edizione del 2013. Premio che non era stato possibile consegnare all’Ambasciata della Repubblica di Siria in Roma perché proprio nei terribili mesi e giorni di questi aspri conflitti combattuti al di fuori dall’ordine del diritto internazionale di guerra e in particolare attuati dal bellicismo sfrenato dei governanti statunitensi e dalle molteplici mene più o meno occulte che ancora avvolgono l’invasione e il tentativo di sbriciolamento della Siria e il protrarsi dell’occupazione senza fine dell’Iraq, il governo di Damasco aveva proceduto alla chiusura dell’Ambasciata presso la Repubblica Italiana, dopo che il governo pro tempore di Roma si era fatto coinvolgere dalla strategia degli USA e aveva rotto le relazioni diplomatiche con l’ancora legittimo governo siriano. Pochissimi anni sono trascorsi, eppure sembra un’eternità, in un mondo che inneggia alla libertà e che invece è travolto in moltissimi estesi territori da distruzioni violente e incessanti e imperialismi e neo neo-colonialismo rifiorenti.
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